Le uniformi di
Vittorio Amedeo III


Il Regolamento degli Uniformi delle Regie Truppe del 1774 non introdusse novità sostanziali, ma si limitò a modificare i paramani e a regolamentare l'uso di vesti e calzoni di stoffa bianca al posto di quelli colorati indossati fin dal 1750. Il giustacorpo dunque rimase quello di stile prussiano introdotto sotto Carlo Emanuele III; alcuni reparti conservarono addirittura i paramani a botta precedenti il 1750.

Le nuove uniformi iniziarono a essere distribuite ai reggimenti di fanteria Savoia, Piemonte, Monferrato, La Regina, Fucilieri e Sardegna. L'ordine per i reggimenti di cavalleria e di dragoni fu dato poco dopo e alla fine del 1775 fu interessato il reggimento di fanteria provinciale Tarantasia.

A fine 1777 tutto l'esercito era dotato della nuova divisa: i successivi regolamenti del 1781 e del 1784 non modificarono sostanzialmente queste nuove uniformi, anche se dalle fonti iconografiche si possono notare giustacorpi più aderenti e cappelli a tese più lunghe.

Truppa e sottufficiali dovevano indossare il giustacorpo con le falde rialzate e agganciate, in modo da mettere in evidenza il colore della fodera. Gli ufficiali dovevano portarle rialzate quando erano inquadrati nel proprio reparto, altrimenti dovevano tenerle distese.

La fanteria

Come si è detto in precedenza, il corredo dei soldati e dei sottufficiali di fanteria comprendeva:

-vestiario: un giustacorpo, una veste, un paio di calzoni, un cappello, un paio di calzette e, per i granatieri, un berretto di pelo;
-equipaggio: uno zaino, un paio di scarpe, un paio di uose, due camicie e un berretto di fatica;
-piccolo armamento: erano inclusi tutti gli oggetti in cuoio;
-grande armamento: comprendeva l'armamento e gli arnesi necessari alla sua manutenzione.

Il giustacorpo era in panno turchino scuro; le falde e i due davanti erano foderati di pirlata (una particolare qualità di saglia), mentre la fodera del dorso e delle maniche era di tela grezza. Aveva il colletto rovesciato, le matelotte e 39 bottoni, con anima di legno e ricoperti di stagno o di ottone. I sergenti maggiori avevano i bottoni dorati o argentati e le tasche erano vere; il giustacorpo dei volontari poteva essere realizzato con panno di qualità migliore.

Come di consueto, i vari reparti si distinguevano per il colore del colletto, dei paramani, delle matelotte, dei bottoni e della fodera. I reggimenti provinciali avevano i bottoni sulle matelotte distribuiti a due a due, anzichè a intervalli regolari come per i reggimenti di ordinanza.


Nelle tabelle che seguono sono riassunti i colori distintivi dei vari reggimenti fino al 1798.

Fanteria d'ordinanza nazionale

reggimento giustacor-
po
colletto matelotte paramani fodera
(*)
bottoni veste calzoni cravatta
Guardie
Savoia
Savoia
(dal 1797)
Monferrato
Piemonte
Saluzzo
Aosta
Aosta
(dal 1798)
La Marina
La Regina
Sardegna
Lombardia
Oneglia

Fanteria d'ordinanza straniera

reggimento giustacor-
po
colletto matelotte paramani fodera
(*)
bottoni veste calzoni cravatta
Vallesano
Bernese
Bernese
(dal 1794)
Grisone
Real Alemanno
Chiablese
(Ricchiardi)
Chiablese
(Ales, Cavalieri)
Chiablese
(dal 1779)
Schmidt
Bachmann
Zimmermann
Peyer Im Hof
(Ricchiardi)
Peyer Im Hof
(Ales, Cavalieri)

Fanteria di ordinanza provinciale

reggimento giustacor-
po
colletto matelotte paramani fodera
(*)
bottoni veste calzoni cravatta
Genevese
Moriana
Nizza
Ivrea
Ivrea
(Ales, Cavalieri)
Torino
Torino
(Ales, Cavalieri)
Vercelli
Mondovì
Asti
Pinerolo
Casale
Novara
Tortona
Susa
Acqui

(*) Nel 1798 tutti i reparti con la fodera scarlatta la sostituirono con una bianca, meno costosa.


Le uniformi rappresentate qui sotto sono quelle proposte da Giorgio Cavalieri [C], vedi bibliografia n. 12.
Compaiono però anche le varianti attestate in altre due fonti, cioè:
- [S] l'État Général des Uniformes ... di A. M. Stagnon, vedi bibliografia n. 11;
- [R] Bandiere e Stendardi dell'Esercito Sardo, 1713-1802, di Enrico Ricchiardi, vedi bibliografia n. 10.

Guardie
[C]
Savoia
[C]
Savoia
(1797)
[C]
Monferrato
[C]

Piemonte
[C]
Saluzzo
[C]
Aosta
[C]
Aosta
(1798)
[C]

La Marina
[C]
La Regina
[C]
Sardegna
[C]
Lombardia
[C]

Oneglia
[C]


Vallesano
[C]
Bernese
[C] [S]
Bernese
(1794)
[C]
Grisone
[C]

Real Alemanno
[C]
Chiablese
[C]
Chiablese
[R]
Chiablese
(1779)
[C] [S]

Schmidt
[C]
Bachmann
[C]
Zimmermann
[C]

Peyer Im Hof
[C]
Peyer Im Hof
[R]


Genevese
[C]
Tarantasia
[C]
Nizza
[C]
Ivrea
[S] [R]
Ivrea
[C]

Torino
[C]
Torino
[S] [R]
Vercelli
[C]
Mondovì
[C]
Asti
[C]

Pinerolo
[C]
Casale
[C]
Novara
[C]
Tortona
[C]

Susa
[C]
Acqui
[C]


Il reggimento delle Guardie aveva il giustacorpo ornato da alamari con il fiocco, detti brandeburghi, che erano di materiale diverso e distribuiti diversamente secondo i vari gradi. Appuntati, volontari, cadetti e soldati avevano 36 alamari di gallone bianco, detto poil, con 34 fiocchi di filo dello stesso colore; stesso numero di alamari per sergenti maggiori e caporali maggiori, ma il gallone era d'argento con fiocco di filato dello stesso materiale per i primi e con fiocco in filo per i secondi.

Altro elemento caratteristico dei sergenti e dei caporali delle Guardie era lo scussone o fiorone, ossia due alamari più corti applicati in orizzontale al di sopra del vertice dell'apertura delle falde, sormontati centralmente da un ritaglio di gallone ripiegato a punta e cucito verso l'alto.

La veste per soldati e caporali era confezionata con rattina e quella dei sergenti con panno. Vi erano applicati 23 bottoni dello stesso materiale di quelli del giustacorpo; la fodera era di mezzalana bianca, tranne maniche e tasche, che erano foderate con tela grezza; solo la veste dei sergenti aveva tasche vere. La veste doveva sempre essere indossata sotto il giustacorpo, tranne nel caso di esercitazioni e di servizi in caserma. Per questo scopo il regolamento prescriveva l'applicazione di colletti (dello stesso colore della fodera del giustacorpo) e di paramani (del colore del giustacorpo stesso): i reggimenti con paramani e colletto bianchi dovevano averli turchini sulla veste. Nella realtà poi questo regolamento non venne applicato.

I calzoni erano tagliati in panno di seconda sorte e foderati in tela. I sergenti erano autorizzati a indossare, fuori servizio, calzoni simili a quelli di ordinanza, ma di velluto o di stoffa di lana nera. I bottoni erano ricoperti di panno o stoffa della stessa qualità dei calzoni: facevano eccezione i bottoni posti sui lati, che erano uguali a quelli del giustacorpo. I sergenti erano anche autorizzati a indossare fuori servizio un soprabito detto redingotte simile a quello che verrà descritto in seguito nel capitolo dedicato agli ufficiali: questo soprabito non aveva colletto e aveva bottoni e paramani uguali a quelli del giustacorpo.

Il tricorno era di feltro nero, con la coccarda di lana turchina, fatta a farfalla, posta sull'ala sinistra. Lungo il bordo superiore delle ali era cucito un gallone di filo bianco, uguale per tutti in reparti e indipendente dal colore dei bottoni. Attorno alla calotta era cucito un cordoncino di lana attorcigliata, terminante con una nappina sferica sporgente sulla testa di destra: il colore della nappina distingueva le varie compagnie del reggimento. I reparti vennero però autorizzati a usare fino a metà 1776 i fiocchetti di lana colorati adottati nel 1751.

L'uniforme dei granatieri era contraddistinta da due elementi specifici: il gallone sul paramani e il berrettone di pelo. Il gallone era ondulato, del tipo detto à serpentau, tessuto in lana bianca o gialla per caporali e soldati e in oro o argento per i sergenti, secondo il colore dei bottoni. Il berrettone era indossato con la gran tenuta: aveva la carcassa di pelo d'orso tinto di nero, a forma di pan di zucchero e la calotta posteriore era foderata di stoffa il cui prolungamento o coda pendeva liberamente sul dorso. La scelta del colore della coda era lasciata al colonnello, purchè riprendesse il colore della fodera o quello dei paramani. La coda era bordata di gallone e ornata da un fiocco, entrambi del colore dei bottoni del reparto.

Code, galloni e fiocchi per granatieri

Guardie
Saluzzo
La Regina
Sardegna
Tarantasia
Asti
Ivrea
Acqui
Savoia
Piemonte
Casale
Susa
Monferrato
Real Alemanno
Pinerolo
Vallesano
Genevese
Novara
Tortona
Bernese
Vercelli

Aosta Chiablese Grisone
Torino
Mondovì
La Marina Lombardia
Nizza

Schmidt

Il berrettone era ornato anteriormente da una piastra in lamierino con le armi della città o della provincia da cui il reggimento traeva il nome. Nella tenuta ordinaria i granatieri portavano lo stesso tricorno delle altre compagnie, con una nappina camoscio con centro rosso o turchino.

© Anne S. K. Brown Milit. Coll.
Brown University Library
granatiere
reggimento Guardie
granatiere
reggimento Monferrato

Le compagnie di cacciatori costituite nel 1786 indossavano la stessa uniforme dei fucilieri, con in più il gallone dei granatieri cucito sopra il paramano del giustacorpo; il tricorno dei cacciatori era senza nappina. I cacciatori del reggimento Guardie avevano un alamaro di meno per far posto al gallone.

cacciatore
reggimento Guardie
cacciatore
reggimento Aosta


© Anne S. K. Brown Military Collection
Brown University Library
(fotografie di Alessandro Ferrero, MD)

soldato
reggimento Savoia
soldato
reggimento Monferrato
soldato
reggimento Piemonte
soldato
reggimento Saluzzo

soldato
reggimento Aosta
soldato
reggimento La Marina
soldato
reggimento La Regina
soldato
reggimento Sardegna

soldato
reggimento Lombardia


soldato
reggimento
Real Alemanno
soldato
reggimento Chiablese

soldato
reggimento Vallesano
de Courten
soldato
reggimento Bernese
Rochmondet
soldato
reggimento Grisone
Christ de Sanz
soldato
centuria di Schmidt



I tamburini indossavano un'uniforme simile a quella dei soldati della compagnia a cui appartenevano, ma avevano il giustacorpo abbondantemente guarnito da un gallone speciale, in filo bianco con una riga ondulata turchina al centro.

L'uniforme dei pifferi era ulteriormente arricchita da tre alamari a punta cuciti in corrispondenza dei bottoni delle maniche e da nidi di rondine cuciti su ciascuna spalla.

I corni da caccia delle compagnie cacciatori avevano lo stesso giustacorpo dei soldati, ornato di gallone in velluto celeste bordato di galloncino d'argento cucito lungo gli orli del colletto e dei paramani. Dello stesso gallone era il serpenteau tipico della specialità.

Tamburini e pifferi delle compagnie granatieri, oltre alle gallonature descritte sopra, avevano il distintivo di specialità e il gallone della coda simili a quelli che ornavano il giustacorpo; il fiocco della coda era bianco e turchino.

I reggimenti svizzeri sostituivano le gallonature bianco-turchine con quelle della livrea gentilizia del loro colonnello: a oggi ne sono note solo due, quelle del regimento Vallesano e del reggimento Bernese

tamburino dei fucilieri
reggimento Piemonte
(da un disegno di Massimo Brandani)
tamburino dei granatieri
reggimento Saluzzo
[Ales, bibl. n. 15]
(da un disegno di Massimo Brandani)
tamburino dei granatieri
reggimento Saluzzo
[Stagnon, bibl. n. 11]
(da un disegno di Massimo Brandani)

corno da caccia dei cacciatori
reggimento La Regina
(da un disegno di Massimo Brandani)
corno da caccia dei cacciatori
reggimento La Marina
(da un disegno di Massimo Brandani)

piffero
reggimento Savoia
(da un disegno di Massimo Brandani)
piffero
reggimento Bernese
(da un disegno di Massimo Brandani)


tamburino dei granatieri
reggimento Saluzzo
corno da caccia
dei cacciatori
reggimento Aosta
piffero
reggimento Piemonte
© Anne S. K. Brown Military Collection, Brown University Library

Solo cinque reggimenti di fanteria di ordinanza (Savoia, Monferrato, Piemonte, Saluzzo e Aosta) avevano in organico i musicanti che disponevano di due tipi di uniforme, il vestiario da parata e il giustacorpo à surtout.

Il giustacorpo da parata era in panno turchino di qualità, tagliato come quello della truppa e con le stesse coloriture, ma con tasche vere. Era ornato da un gallone a biscia in velluto celeste bordato da un galloncino argento, disposto come il gallone dei tamburini, fatta eccezione per le cuciture del giro manica e delle maniche stesse, che ne erano prive. I bottoni erano ricoperti di foglia d'argento o di ottone dorato, le asole (tranne quelle de fianchi e dei paramani) erano guarnite di alamari a fiamma di velluto celeste e galloncino d'argento. La divisa da parata era completata dalla veste e dai calzoni in panno, di colore bianco, ambedue con tasche vere.

Il giustacorpo del surtout era di taglio identico a quello da parata, confezionato con panno turchino di qualità inferiore (piccolo lodeves) e aveva gli stessi ornamenti tranne gli alamari. Veste e calzoni erano anch'essi di panno bianco di qualità inferiore, con bottoni argentati o dorati e senza vere tasche.

Il reggimento Savoia al posto dei musicanti aveva una piccola banda, i cui componenti indossavano un giustacorpo simile a quello della truppa, con bottoni di ottone dorato e galloncino d'argento cucito lungo gli orli del colletto, delle matelotte, dei paramani e del giustacorpo, tasche incluse.

© Anne S. K. Brown Milit. Collect.
Brown University Library

suonatore di oboe
reggimento Piemonte
(da un disegno di Massimo Brandani)
suonatore di oboe
reggimento Monferrato
suonatore di oboe
reggimento Monferrato
(da un disegno di Massimo Brandani)

musicante della piccola banda
reggimento Savoia
(da un disegno di Massimo Brandani)

I tamburi maggiori erano riconoscibili, oltre che dagli stessi galloni dei musicanti, da altri cuciti lungo le maniche e sulle spalle e da sei galloni disposti orizzontalmente su ciascuna manica del giustacorpo. Colletto e paramani erano ornati dai distintivi (vedi nel seguito) di grado per i sergenti di squadra, di gallone d'oro o d'argento. I tamburi maggiori inoltre portavano una bandoliera di velluto turchino bordata di gallone a due righe d'argento e ornata da una piastra di metallo argentato con le cifre reali intrecciate e coronate; avevano anche in dotazione un bastone in legno naturale con il pomo di metallo argentato.

tamburo maggiore
reggimento Sardegna
(da un disegno di Massimo Brandani)
tamburo maggiore
reggimento Lombardia
(da un disegno di Massimo Brandani)



Nel reggimento delle Guardie i tamburini e i pifferi avevano il gallone distintivo e gli alamari in seta bianca con biscia in seta turchina e i fiocchi in filo misto bianco e turchino. Il giustacorpo da parata dei musicanti aveva le matelotte bordate di galloncino d'argento anzichè di velluto celeste, gli alamari erano confezionati in gallone d'argento e guarniti di fiocchi di filato grosso d'argento, i cuori di panno turchino sulle falde erano bordati di galloncino d'argento. Inoltre sulla spalla destra era applicata una cordellina in filato d'argento, detta auguillette con puntali d'argento. Il surtout era simile, ma con un minor numero di alamari e con i puntali della cordellina in ottone argentato.

Il tamburo maggiore indossava l'uniforme del reggimento con tutti i distintivi previsti per i colleghi degli altri reparti e in più aveva gli alamari e il bordo delle matelotte in gallone d'argento a piccò, gli altri alamari in velluto celeste con bordo in galloncino d'argento e infine i fiocchi degli alamari alternati, in seta mista bianca e turchina e in filato d'argento

tamburino dei fucilieri
reggimento Guardie
(da un disegno di Massimo Brandani)
suonatore di corno
reggimento Guardie
[Museo dei Granatieri, Roma]
(disegno di Massimo Brandani)

© Anne S. K. Brown Milit. Collect.
Brown University Library

tamburo maggiore
reggimento Guardie
(da un disegno di Massimo Brandani)
tamburo maggiore
reggimento Guardie
musicante
reggimento Guardie
(da un disegno di Massimo Brandani)


Tra gli altri elementi distintivi delle uniformi, si ricordano qui solo le dragone, annodate all'elsa della daghe e di diverso materiali e colori. Granatieri, cacciatori e musicanti le avevano di lana turchina, tutte le compagnie del reggimento Guardie le avevano di lana bianca e rossa. Le dragone di tamburini, pifferi e corni da caccia erano di lana bianca e turchina. I caporali l'avevano di lana turchina con frangia dello stesso materiale; per i sergenti maggiori, i sergenti, i tamburi maggiori era di seta turchina con frangia mista oro e turchina dello stesso materiale.


Per quanto riguarda i distintivi di grado, il regolamento del 1775 non ne introdusse di nuovi , ma estese la gamma in uso fin dal 1740. Il sistema prevedeva dei galloni da applicare lungo l'orlo esterno e inferiore del colletto e lungo quello superiore dei paramani, di materiale diverso in funzione delle categorie: in lana o filo bianco o giallo, per i caporali, in seta mista in oro o argento per i sergenti e in oro o argento per gli ufficiali.

I galloni erano dello stesso colore dei bottoni del giustacorpo e, per i graduati, erano tessuti a una, due o tre righe: questo significava che, per la tecnica di tessitura, sul fondo liscio del gallone comparivano da una a tre righe.

Per tutte le categorie indicate nel seguito il gallone applicato al colletto era a una riga.

I sergenti maggiori e i caporali maggiori inoltre avevano un identico gallone a una riga applicato alle tasche.

Distintivi di grado sui paramani fino a gennaio 1797
(I colori dei paramani sono naturalmente quelli del reggimento di appartenenza)

sergente maggiore
sergente di squadra
(dal 1786, sergente di plotone)
caporale maggiore
caporale di squadra
(dal 1783)
2° caporale di camerata
(dal 1786, caporale di camerata)
caporale sovrannumerario
(dal 1786)
sergente di compagnia
(dal 1786, primo sergente)
sergente sovrannumerario
(dal 1786)
caporale di squadra
(fino al 1783)
1° caporale di camerata
(soppresso nel 1786)
caporale effettivo

Nel gennaio 1797, in seguito alla ristrutturazione dell'esercito, furono soppressi numerosi gradi e semplificati i distintivi di quelli rimasti, che si mantennero quasi del tutto immutati fino al 1833.

Il gallone applicato al colletto rimase a una riga e sergenti maggiori e caporali maggiori conservarono l'identico gallone a una riga applicato alle tasche.

Distintivi di grado sui paramani da gennaio 1797

sergente maggiore
(reggimento Savoia)
caporale maggiore
(reggimento svizzero Grisone)
sergente
(reggimento Monferrato)
caporale
(reggimento Piemonte)

Tutti i diversi tipi di sergenti e i caporali maggiori avevano inoltre in dotazione un bastone guarnito della stessa dragona usata con la spada, con la quale lo appendevano al secondo bottone della matelotte di sinistra. Il bastone dei caporali maggiori e dei sergenti maggiori era lungo, con pomo e puntale di metallo argentato, quello dei caporali maggiori era più corto, senza puntale e con il pomo d'osso bianco.

sergente di compagnia
granatieri
reggimento Real Alemanno
(da un disegno di Massimo Brandani)
sergente di plotone
granatieri
reggimento Schmidt
(da un disegno di Massimo Brandani)
primo caporale di camerata
granatieri
reggimento Susa
(da un disegno di Massimo Brandani)

sergente maggiore (fuori servizio)
reggimento Guardie
(da un disegno di Massimo Brandani)
caporale maggiore
reggimento Ivrea
(da un disegno di Massimo Brandani)


© Anne S. K. Brown Military Collection
Brown University Library
(fotografie di Alessandro Ferrero, MD)

sergente di compagnia
dei granatieri
reggimento Savoia
sergente di plotone
dei cacciatori
reggimento Monferrato
sergente sovrannumerario
reggimento Piemonte

caporal maggiore
reggimento Saluzzo
caporale effettivo
dei granatieri
reggimento Aosta
caporale sovrannumerario
dei cacciatori
reggimento
Real Alemanno



(pagina seguente) Uniformi (2ª parte)


Inizio
Cenni storici e bandiere da Carlo Emanuele I (1580-1630) a Vittorio Amedeo II (1675-1730)
Cenni storici sull'esercito sabaudo nel XVIII secolo
Le bandiere di Carlo Emanuele III (1730-1773)
Le bandiere di Vittorio Amedeo III (1773-1796)
Le uniformi da Vittorio Amedeo II a Carlo Emanuele III
Cenni sull'Armata Sarda e bandiere da Carlo Emanuele IV (1796-1802) a Carlo Alberto (1831-1849)
Le uniformi da Carlo Emanuele IV a Carlo Alberto
Elenco dei reggimenti nazionali fino al 1849
Breve storia delle truppe svizzere al servizio sabaudo
Elenco dei reggimenti alemanni, francesi, misti e religionari al servizio sabaudo


Ultimo aggiornamento 17 Gennaio 2017
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